Mostra per i 200 anni del sogno di don Bosco
Dialogo tra passato, presente e futuro: mostra temporanea per i 200 anni del sogno di don Bosco. Museo Casa Don Bosco
Parlare della biografia di don Bosco senza menzionare il mondo dei sogni significa sopprimere un aspetto importante della sua identità. La vita del santo fu segnata dal soprannaturale, dalle visioni e dai sogni che Dio gli inviò fin dall’infanzia, quando tra i nove e i dieci anni Giovannino Bosco ebbe il suo primo sogno, che lo segnò profondamente e lo accompagnò per tutta la vita.
Il sogno fu considerato profetico perché illuminava il suo progetto di vita, sia nella scelta dello stato ecclesiastico sia nella sua totale dedizione alla gioventù povera e abbandonata. Anzi, in un certo senso segnò il suo percorso, visto che iniziò nei prati dei Becchi, sua città natale, si concretizzò a Torino quando si stabilì nel quartiere Valdocco e fu ricordato nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù, al Castro Pretorio di Roma, un anno prima della sua morte. Allo stesso tempo, dal 1875, con le missioni salesiane, abbracciò diversi continenti del mondo, arrivando fino ai giorni nostri, dove la presenza salesiana lavora per mantenere vivo il sogno del fondatore.
A distanza di due secoli, consapevoli che il sogno di don Bosco è ancora attuale, il museo della casa madre di Valdocco-Torino, Museo Casa Don Bosco, ha inaugurato il 22 maggio una mostra temporanea che rimarrà aperta fino al 22 settembre 2024.
L’esposizione, frutto di una precedente ricerca, si articola in diverse sezioni che esplorano la narrazione, la storia, l’iconografia del sogno nelle arti e la risonanza del sogno oggi, a duecento anni di distanza.
La selezione di oggetti storico-artistici su diversi supporti aiuta a scoprire diversi momenti della storia salesiana che ricordano questo evento cruciale nella vita del santo. Insieme alle fotografie storiche, sono esposti oggetti del periodo compreso tra la beatificazione (1929) e la canonizzazione (1934), quando iniziò la rappresentazione del Sogno nelle arti: illustrazioni in libri, cartoline, monete commemorative, dipinti ad olio e su carta, ecc.
La mostra presenta un’importante selezione di stampe originali. Gli artisti Corrado Mezzana (1890-1952), Guido Grilli (1905-1967), Cosimo [Nino] Musio (1933-2017) e Alarico Gattia (1927-2022) sono alcuni degli autori. I fumetti di Grilli, Musio e Gattia sono stati commissionati dalla Libreria della Dottrina Cristiana (1941), fondata dal quarto successore di don Bosco, don Pietro Ricaldone (1870-1951). Queste opere, che sono state distribuite in varie pubblicazioni, supporti, formati e lingue in tutto il mondo, sono conservate dall’attuale casa editrice Elledici.
Completano l’esposizione le diciassette fotografie vincitrici del concorso fotografico internazionale svoltosi dal gennaio 2024 e promosso dalla casa museo con l’obiettivo di mettere in luce il talento artistico e creativo dell’intero mondo salesiano. Le foto sono descritte dagli stessi autori in lingua originale e provengono da Italia, Messico, Panama, Slovacchia, Spagna e Venezuela.
Queste immagini dialogano tra passato, presente e futuro e ci fanno riflettere su come, a distanza di due secoli, il Sogno di don Bosco sia diventato realtà nelle presenze salesiane di tutto il mondo.
Inoltre, il settore di Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana promuove la celebrazione del Sinodo dei giovani salesiani in tutto il mondo e, in occasione del bicentenario del sogno, ha raccolto nella pubblicazione “Diamanti nascosti” più di 200 sogni di giovani di tutto il mondo, alcuni dei quali sono esposti nella mostra.
Foto: Guido Grilli (1905-1967), Sogno di Giovannino, 16.6 x 23 cm., 1952, filmina D15, quadro n. 4. Archivio Storico Editrice Elledici.
dott.ssa Ana MARTÍN GARCÍA
Storica dell’arte, conservatore dei beni culturali e dottore di ricerca europeo (Doctor Europaus) in arti visive per l’Università di Bologna. Ex-allieva dei Salesiani di Estrecho (Madrid, Spagna). Dal 2023 lavora presso la direzione del Museo Casa Don Bosco di Valdocco-Torino come Coordinatrice Generale.