Un beato a Chambéry. Camille Costa de Beauregar, Fondatore di “Bocage”

Camille Costa de Beauregard(1841-1910), sacerdote savoiardo nato a Chambéry, avrebbe potuto trarre vantaggio dal suo alto status sociale. Invece, ha donato la sua vita ai più svantaggiati, dedicandosi agli orfani e ai più poveri tra i poveri, ai giovani e alla loro istruzione. Fondò un orfanotrofio per ragazzi a Le Bocage (Chambéry). Sarà beatificato nel 17 maggio del 2025.

Camille Costa de Beauregard nacque il 17 febbraio 1841. Una targa in marmo sulla facciata principale di un edificio in rue Jean-Pierre Veyrat (allora rue Royale) a Chambéry ricorda l’evento.
Era la residenza invernale della sua famiglia, che viveva il resto dell’anno nel castello di La Motte-Servolex.

Suo padre, il marchese Pantaléon Costa de Beauregard, era un alto deputato di Torino, un uomo di lettere, arte e scienza (era stato nominato per tre volte presidente dell’Accademia di Savoia); era anche un fervente cristiano che non aveva mai compromesso la sua fede. Pur essendo molto vicino al re Carlo Alberto, quando la Savoia fu annessa alla Francia (1860) non esitò a schierarsi con Napoleone III, per il suo regime, più favorevole alla Chiesa rispetto a quello di Cavour.
La rinuncia alla brillante carriera torinese fu compensata dalla nomina a Presidente del Consiglio Generale di Savoia e dall’assegnazione della Legione di Onore. La sua fede, che lo portò a rifiutare ogni compromesso, si nutrì di una pratica religiosa regolare e si concretizzò in numerose azioni caritatevoli.

La madre di Camille, Marthe de Saint Georges de Verac, era stata segnata dalla morte sul patibolo di tre delle sue nonne. Aveva conservato un forte senso della brevità della vita e della natura effimera delle cose terrene. Uno livello spirituale che si riflette nel modo in cui alleva i suoi figli: sei maschi e tre femmine (altri due sono morti in tenera età). Li educò secondo il loro rango, ma con un rigore piuttosto vincolante e un disinteresse per qualsiasi benessere o piacere che non considerasse essenziale. Con il passare del tempo e con il progredire della maternità, divenne più dolce e comprensiva.
Come il marito, la marchesa era molto attenta alle miserie umane. Aveva abituato i suoi figli a dare una moneta a un povero che incontravano o a condividere la merenda con i malati nel piccolo ospedale costruito dal marchese nella tenuta.

Dopo tre anni di studi con i Fratelli delle Scuole Cristiane al Collegio de la Motte-Servolex, il giovane Camille, quinto figlio di una famiglia di fratelli, continuò la sua educazione nelle scuole dei gesuiti in Francia e in Belgio fino alla fine della scuola secondaria. All’età di sedici anni fu colpito dal tifo, aggravato da gravi complicazioni polmonari. I genitori lo richiamarono al castello per continuare gli studi sotto la guida di un precettore, l’abate Chenal, dal settembre 1857.

Insegnante rinomato del collegio di Rumilly, l’abate Chenal si adattò ai ritmi del suo allievo, perché era in grado di discernere la gravità della crisi che il suo allievo stava attraversando a livello fisico, morale e spirituale. Aspettò che avesse superato la sua estrema debolezza (tre mesi a letto), poi lo accompagnò alle cure termali a Aix-les-Bains, a Biarritz…
Camille trascorreva così due o tre anni, alternando il lavoro, la lettura, i viaggi in treno, le sedute di pianoforte o di pittura, le passeggiate sulle colline circostanti e, più tardi, un lungo trekking intorno al Monte Bianco… e persino partecipando alle feste dei giovani nobili e borghesi di Chambéry, dove brillava per la sua cortesia, il suo umorismo, il fascino della sua conversazione e la sua eleganza nel vestire… che gli valsero il soprannome di: “Bel cavaliere”.

In quel periodo, un lassismo religioso lo portò a perdere la fede al punto di non mettere più piede in chiesa. Tuttavia, su consiglio dell’abate Chenal, rimase fedele alla recita quotidiana di una preghiera a Maria, la “Ricordati o piissima Vergine Maria”.

E poi arrivò il giorno in cui tutto cambiò, perché il Signore da cui era fuggito per tanto tempo non aveva mai smesso di aspettarlo. Lo aspettava, infatti, nella cattedrale di Chambéry, dove si sentiva attratto ad entrare suo malgrado. Ed era l’illuminazione della sua anima. Dietro il pilastro contro il quale si era nascosto, improvvisamente riscoprì la fede della sua infanzia e sentì la chiamata al sacerdozio, alla quale decise di rispondere.

“Vedo ancora il pilastro della cattedrale dietro il quale mi inginocchiai… e dove piansi dolci lacrime, perché quello fu il giorno in cui tornai a Dio… In quel giorno, la mia anima prese possesso del mio Dio per sempre, e credo che quella fu l’origine della mia vocazione al sacerdozio”.

Nel settembre del 1863, Camille entra nel seminario francese di Roma, accompagnato dall’abate Chenal. I suoi anni in seminario rimarranno, dirà in seguito, i migliori della sua vita.
Fu ordinato sacerdote nella Basilica di San Giovanni in Laterano il 26 maggio 1866.
Rifiutando l’alta carica ecclesiastica a lui riservata, tornò a Chambéry nel giugno 1867.
Il suo vescovo, monsignor Billiet, gli offrì una posizione onoraria, che egli rifiutò.
Su sua richiesta, gli fu affidato il posto di vicario quattro della cattedrale di Chambéry, senza alloggio né retribuzione. Questo gli permise di occuparsi degli operai che stavano lavorando duramente alla costruzione della cattedrale, che guadagnavano poco e non avevano alcuna copertura sociale.
Per loro istituì una cassa di mutuo soccorso con il nome di “Saint François de Sales”. Mons. Billiet aggiunse al suo ministero le funzioni di confessore e predicatore.

1867 IL COLERA
Nell’agosto del 1867, il colera colpì la città, facendo 135 vittime fino all’autunno. L’abate Costa ebbe pietà di tutti gli orfani che si trovavano senza genitori, senza un tetto sulla testa, senza soldi. Ne accolse una mezza dozzina nel bilocale che aveva affittato in strada Saint-Réal. Ma il loro numero crebbe presto ed egli ebbe bisogno di una casa per ospitarli. A questo scopo, il conte di Boigne, grande benefattore della città di Chambéry, gli concesse l’ex edificio della dogana su un ettaro di terreno: questo era Le Bocage.

L’Abate Camille cercava un assistente che lo aiutasse a far partire la sua opera. L’Abate Chenal, suo ex precettore, rispose favorevolmente alla sua richiesta.
È così che nel marzo 1868 nasce l’Orfanotrofio di Bocage.
Grazie ai propri fondi, a un sostanzioso contributo del conte di Boigne e ai versamenti regolari della sua famiglia (in particolare della madre), dei Padri Certosini e di altri donatori, Camille poté ristrutturare i locali, ampliarli e costruire una cappella… Il numero di alunni salì a 135.

Gli abati Costa e Chenal dovettero circondarsi di persone che si prendessero cura di loro: dopo i Fratelli delle Scuole Cristiane per i primi anni, fecero appello alle Figlie della Carità che svolsero i molteplici ruoli di insegnante, supervisore, infermiere, cuoche e madri sostitutive, soprattutto per i bambini più piccoli…
Dall’età di tredici anni, i ragazzi impararono il mestiere di giardiniere nelle serre costruite su terreni acquistati di anno in anno. Per i più grandi, l’Abate Costa acquistò la tenuta La Villette a La Ravoire nel 1875 (grazie ai fondi donati dalla madre e dalla sorella Félicie), dove si esercitarono a coltivare ortaggi, alberi da frutto, a lavorare nell’orto e anche l’allevamento di pesci. Camille si trasferì con loro a La Villette e affidò la gestione di Le Bocage all’abate Chenal.
Questo esperimento si concluse dieci anni dopo, alla morte dell’abate Chenal. L’Abate Costa tornò a Le Bocage con i suoi apprendisti più anziani, per i quali costruì una nuova ala parallela alla prima.
Nel corso degli anni, fu assistito da un gruppo di sacerdoti formati nello spirito del Bocage, tra cui il nipote Ernest Costa de Beauregard.

Ma cos’è questo spirito del Bocage?
È un’educazione basata su quella di San Francesco di Sales, simile a quella di Don Bosco, che l’abate Costa incontrò a Torino nel 1879. Si trattava di un’educazione preventiva, opposta a quella dei sistemi educativi dell’epoca, fatti di obblighi e divieti, con una forte dose di punizioni per chi trasgredisce le norme.
Un’educazione basata sulla fiducia e sull’affetto, su un profondo spirito familiare, sulla valorizzazione dello sforzo, sull’appello alla ragione e sull’ascolto. Il tutto in un clima di fede che viene trasmesso e vissuto ogni giorno.
Per rendere più efficiente l’orario di lavoro, Camille Costa de Beauregard diede ampio spazio alle attività di svago: passeggiate, teatro, musica (canto, banda di ottoni), nuoto, pasti festivi in occasione delle feste liturgiche, dove gli anziani erano invitati a riunirsi con le loro famiglie.

Appena terminato l’apprendistato, l’abate Costa trovò loro un lavoro come giardinieri e si tenne in stretto contatto con ciascuno di loro. In questo modo, Camille raggiunse il suo obiettivo di formare “buoni cristiani, buoni lavoratori e buoni padri”.
Nonostante la salute cagionevole per tutta la vita, l’abate Costa continuò a guidare Le Bocage fino alla sua morte, avvenuta il 25 marzo 1910. Era il Venerdì Santo, che quell’anno coincideva con la festa dell’Annunciazione.
Fu sepolto nel cimitero di Paradis; un anno dopo, nel 1911, il suo corpo fu riportato a Le Bocage. Si dice che gli anziani e i giovani dell’orfanotrofio disarcionarono i cavalli e tirarono loro stessi il carro funebre fino a Le Bocage, dove il corpo fu deposto in una tomba appositamente preparata.

La prossima generazione è assicurata
Per volontà del Fondatore, il nipote Ernest Costa de Beauregard gli è succeduto alla guida dell’associazione. È il figlio di suo fratello Josselin. Dopo essere diventato sacerdote qualche anno fa, ha raggiunto lo zio nel Bocage ed è diventato uno dei suoi più stretti collaboratori.
Per 44 anni, assistito in particolare dall’abate François Blanchard, anch’egli uno degli orfani accolti da Camille, ha portato avanti l’opera dello zio, facendo in modo che lo spirito del fondatore vivesse e perpetuandone la memoria.

Prima della sua morte, nel 1954, l’abate Ernest consegnò l’opera ai Padri Salesiani di Don Bosco, che rimasero fino al 2016, mantenendola nello stesso spirito. Essi continuano a supervisionare i due stabilimenti che sono ancora oggi molto vivi:
– la Casa dei bambini
– il Liceo Professionale Orticolo (professioni agricole, assistenza alla persona).

2012-2024 – Verso la beatificazione
Non appena il fondatore morì, la sua fama di santità si diffuse a Chambéry.
Nel 1913, Ernest Costa de Beauregard pubblicò la prima biografia dello zio, intitolata “Une âme de saint – Le Serviteur de Dieu, Camille Costa de Beauregard”, che fu ristampata più volte.

Nel 1925, una petizione dei sacerdoti della diocesi fu inviata a Mons. Castellan, vescovo di Chambéry, chiedendogli di prendere provvedimenti per la sua beatificazione. Il primo processo diocesano si tenne nel 1926-1927; nel 1956 fu pubblicata la “Positio Super Introductione Causae”; nel gennaio 1961 Papa Giovanni XXIII emanò il “Decreto di introduzione della Causa”; nel 1965 seguì il processo apostolico, durante il quale fu esumato il corpo del fondatore; la “Positio Super Virtutibus” fu pubblicata nel 1982.

Nel 1991, Camille Costa de Beauregard è stato proclamato Venerabile da Papa Giovanni Paolo II, che ha così riconosciuto l’eroicità delle sue virtù (decreto del 22 gennaio 1991).

Nel 1997, padre Robert FRITSCH, salesiano della comunità di Bocage, ha pubblicato “Camille Costa De Beauregard. Fondateur de L’Œuvre des Jeunes du Bocage à Chambéry, 1841-1910, Chronique d’une Œuvre Sociale et éducative dans la Savoie du XIXeme Siecle”, una cronaca storica di 371 pagine, (La Fontaine de Siloé).

Fu allora che Mons. Ulrich, Arcivescovo di Chambéry, volle rilanciare il processo di beatificazione del fondatore di Le Bocage. Chiese a Françoise Bouchard di scrivere una biografia, che fu pubblicata nel 2010 da Salvator con il titolo “Camille Costa de Beauregard – La Noblesse du Cœur”.

Da allora, il Comitato Costa de Beauregard, istituito nel 2012 da Mons. Ballot, e l’Associazione degli Amici di Camille Costa de Beauregard, creata nel 2017 per sostenere il Comitato, lavorano attivamente per portare avanti la Causa di Beatificazione.
In particolare, l’obiettivo è quello di documentare e promuovere il riconoscimento di un presunto miracolo dovuto all’ intercessione di Camille: la guarigione nel 1910 del giovane René Jacquemond guarisce da una grave ferita all’occhio. Viene compilato un dossier che viene inviato al Dicastero per le Cause dei Santi a Roma tramite don Pierluigi Cameroni, postulatore della Causa.

Cinque rapporti – redatti tra il 2015 e il 2018 nella regione della Savoia e in Francia da oftalmologi riconosciuti – hanno dichiarato che l’affezione che soffriva il giovane “non poteva che progredire verso la non guarigione o addirittura la perdita dell’occhio”, e che la repentinità della guarigione era inspiegabile.

Il culmine di un lungo processo

Alla fine di ottobre 2021, il vescovo Ballot ha convocato un tribunale diocesano presso il santuario di Myans per concludere l’indagine sul presunto miracolo. Un caso dettagliato sarà inviato a Roma.

Il 30 marzo 2023, gli esperti convocati a Roma dal Dicastero per le Cause dei Santi hanno riconosciuto all’unanimità il carattere scientificamente inspiegabile di una guarigione attribuita all’intercessione di Camille. Ci sono ancora diverse tappe da percorrere, ma questo riconoscimento apre la strada alla beatificazione.

Il 19 ottobre 2023, il collegio dei teologi ha emesso un verdetto positivo sulla causa di beatificazione di Camille Costa de Beauregard. La prossima tappa, nel 2024, sarà il parere dato al Papa da un collegio cardinalizio…

Il 27 febbraio 2024, il Dicastero (cardinali e vescovi) si è pronunciato all’unanimità a favore dell’inspiegabilità del miracolo attribuito all’intercessione di Camille Costa de Beauregard.

Il 14 marzo 2024, Papa Francesco ha autorizzato la pubblicazione del decreto che riconosce il miracolo attribuito all’intercessione di Camille Costa de Beauregard, aprendo la strada alla sua beatificazione.

Il rito di beatificazione si svolgerà a Chambéry, nella diocesi che ha promosso la causa del nuovo beato, il 17 maggio 2025.

Il miracolo attribuito à all’intercessione di Camille Costa de Beauregard
Ecco alcune spiegazioni di questo miracolo, avvenuto nel 1910, pochi mesi dopo la morte del fondatore:

“Il 5 novembre 1910, l’oculista Amédée Dénarié, che aveva visitato e curato il bambino, disse: Non esito a dichiarare che la guarigione è avvenuta al di fuori delle leggi della natura e in modo straordinario.”

Il piccolo René, di 10 anni, ospite dell’orfanotrofio, era stato gravemente ferito all’occhio da una palla di bardana lanciatagli contro durante una passeggiata. All’inizio i bambini dissero che si trattava di un sasso lanciato da un’auto di passaggio, ma poco dopo ammisero che stavano giocando a lanciarsi le bardane (si tratta di piante ben note che si trovano lungo i bordi delle strade e che molti bambini usano come proiettili). René ne ha ricevuto uno nell’occhio, lanciato con forza. Per il dolore, cercò di rimuoverla, lacerando la cornea… La ferita peggiorava di giorno in giorno, tanto che dopo alcune settimane si perse ogni speranza di guarigione. Ma l’occhio del bambino guarì in una notte, senza alcun farmaco, dopo che la suora infermiera applicò un panno appartenuto a Camille Costa de Beauregard l’ultimo giorno di novena con il bambino.

Il dossier delle testimonianze raccolte all’epoca è stato conservato con cura negli archivi, anche se per molti anni è stato un po’ dimenticato. Solo quando è stato riscoperto nel 2011 si è deciso, con questi nuovi elementi, di rilanciare la causa di beatificazione del fondatore di Le Bocage.

Beatificazione: con l’atto di beatificazione, il Papa decide che una persona – laica o religiosa – può essere venerata pubblicamente ed è quindi designata dalla Chiesa come “Beata”. Esistono due forme di beatificazione: il martirio o le virtù eroiche.

I due atti di beatificazione e canonizzazione si differenziano per il grado di estensione del culto pubblico. Il culto del beato è limitato a un’area designata dalla Santa Sede. Quello del santo è autorizzato, o addirittura prescritto, ovunque nella Chiesa universale.

Camille in sintesi

Nascita
Nascita: 17 febbraio 1841
Battezzato il giorno seguente nella chiesa di Notre Dame

Giovane sacerdote
Ordinazione: 26 maggio 1866
Ritorno a Chambéry: 1867, vicario della cattedrale

L’opera del Bocage
Creazione dell’Orfanotrofio di Bocage: maggio 1868
La sua morte, avvenuta il 25.03.1910

Servo di Dio
Apertura del processo diocesano: 1926

Venerabile
Processo apostolico: 1965 -1966
Decreto di venerabilità: 22.01.1991

Beato
Riconoscimento del miracolo: 14.03.2024

La celebrazione della beatificazione è programmata per il sabato 17 maggio del 2025.
Un esempio di vita dedicata e luminosa da conoscere e imitare.

Françoise Bouchard