(continuazione dall’articolo precedente)
4. Dov’è il tuo cuore
Cari giovani,
mi avete scritto chiedendomi qualcosa sul discernimento che, vi ricordo, significa essere attenti alla voce di Dio che è nel profondo del vostro cuore. Come ci dice Gesù, “dov’è il tuo cuore, lì è il tuo tesoro”. In altre parole, chi sono e per chi sono preparato per donare il mio cuore? Il cammino verso l’intimo del cuore non è sempre semplice, in quanto insieme ai sussurri di Dio ci sono anche forti grida e altre voci che competono con Lui e cercano di attirare la vostra attenzione. Queste voci si possono manifestare nei nostri pensieri, nei nostri sentimenti e nei nostri desideri. Vuol dire che dobbiamo ignorarle per poter sentire la voce di Dio? Direi il contrario: dobbiamo imparare a discernere queste voci. Dobbiamo vagliare i pensieri, i sentimenti e i desideri per comprendere ciò che appartiene a quelle che sappiamo essere tentazioni e, invece, per comprendere le ispirazioni che provengono e conducono a Dio. È proprio attraverso queste ispirazioni che Dio comunica desideri al nostro cuore.
Come ben saprete dai miei scritti sono un grande ammiratore di san Paolo. Dovremmo seguire i suoi suggerimenti e insegnamenti: “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto”. Se decidiamo di seguire semplicemente i nostri pensieri, le emozioni e i desideri superficiali, non riusciremo mai a percepire davvero la voce di Dio che parla nell’intimo del nostro cuore. Quindi è davvero necessario che ci interroghiamo:
– per prima cosa: questi sentimenti, pensieri e desideri vengono da Dio o da altro?
– in secondo luogo: mi stanno aiutando a raggiungere Dio o mi stanno conducendo lontano da lui?
Una volta che avete posto queste fondamenta, potete procedere nel discernere e cercare la voce di Dio che è già presente nel vostro spirito.
Sfortunatamente spendiamo un sacco di tempo ed energia a girare attorno a emozioni che cambiano continuamente e ad una “molteplicità di desideri” che ci impediscono di fare le scelte che ci condurrebbero più in profondità. Questo processo semplicemente produce incostanza, impazienza e un desiderio continuo di cambiamento.
Nei miei Trattenimenti, ho ricordato le parole di San Paolo che ciascuno è tempio di Dio (1 Cor 3, 16): come nel tempio di Gerusalemme, abbiamo bisogno di passare attraverso una serie di cortili che sono presenti nel nostro cuore per raggiungere così il luogo più interno e profondo chiamato Santo dei Santi.
Prendendo l’idea da un’invenzione dei vostri tempi, vorrei usare l’immagine dell’ascensore. Entrate nell’ascensore con i vostri pensieri, sentimenti, desideri; se questi diventano ispirazioni possono condurvi in profondità nel Santo dei Santi. L’ascensore vi porterà sempre più in basso nella misura in cui imparerete la verità contenuta in questi sentimenti, pensieri e desideri.
Finalmente raggiungerete il nucleo, sebbene io preferisca il termine biblico “cuore”. Lì le parole non sono più necessarie. Nel cuore, infatti, lo Spirito può raggiungere l’anima di ciascuno di voi e diventare pienamente Lui il vostro Maestro. Qui la mente è chiamata al silenzio e non c’è più bisogno di ragionamenti o parole che porterebbero a distrarvi. Qui comprendiamo cosa è il discernimento degli spiriti perché Dio è Spirito e parla direttamente alla vostra anima illuminando il vostro cammino e indicandovi la strada per andare avanti. Se vivete nello Spirito, camminate secondo lo Spirito (Gal 5, 26).
Ufficio Animazione Vocazionale